Libro Quarto. 18a fi nitri gli alberi di Corcira, vna mirncolofa pioggia fvì venir dalle nubi, che,per molti mefi noncompnrfe,vn Cicl di bronzo feoprinano. E altra uolta con lo ipruzzo dell'acqua, con cui s’hauea lauate le mani, facilmente pnrtoiì due gemelli vna tal donna, moglie di Andronico Chcrkro, che in dolori iniòffribiliagonizaua.‘ HoriiiSn-nc intento alla cura de’fuoi Corcirefi viuea il vigilante Arfenio, gli conuenne per la commun filute fra’ diiàggi morire. Era in ConciraànomedelTlmperatorCoftan-tmo vn Prefidente, auaroàiegno, che più ftimaua il conio di vna moneta, che l’impronto del battefimo, che pur ilgna tefori. Da coitui, perche non adeguauano le lue cupide voglie, furono acculati di fellonia i Magiltrati, e il popolo di fede poco fincera. Onde al fuo g.udicio cito Cciire i Corfioti, ienz’altra infoimatione ; perche in tali materie il iòlo iòipetto baita à compilare iproceifi. So-uraftaua non lieue pericolo a’ Corcirefi dallo fdegno di Coftantino, quando Ariènio fi rifoliè, benche vecchio, farla da buon Paitore. Pres’eg!i la via di Collantinopoli. Fcrmateui ! Oue ne gite ò decrepito Ai iènio ? Il verno è già nella fua itagione auanzato, e voi portate le ncui iù ’l vcftro capo; e nel raddoppiato inuerno voi Tonde /oleate? limare vi minaccia tempeite, e l’età voitra naufragio. Se voi pericolate, chi refterà per Touile. A clic girne à incontrare il Lupo? Ma egli è fordo, perche troppo vede le future calamità di Corcira. Giunie Arie-nio à Coitaminopoli, e ammeflo all'vdienzadi Coftan-tino, doppo di hauerlo difpofto co’l fuo venerabil iém-biante, ecco, diise, ò Augujìo, al tuo tribunale rea l'innocen-sì* dt‘ fidclifsimi Cprjìori. Vno amhafctatore decrepito mandavo à