74 Della Hiíloria di Corfú. Siracufa,co’lpreteftodi vendicare i Tuoi popoli de*danni degli Ateniefi, a*quali hauea mandato continoui ioccorfi Corcira» Coftui , che da Carcino Calabreiè nacque, per la pouertà eièrcitaua co’l padre Tarte viliifmia di vafaio; ma per la bellezza diuenne così caro a Dama potentilfimo Cittadino di Siracuià, che fi vide commodo ; edoppola morte di Dama , per la medefima bellezza fù partecipe di tutte le facoltàjipoiàndo la moglie del defunto, non meno del marito, di Agatocle acceia. Onde in poco tempo fi vide di tal potenza, che morto Sifiilatro, che Thauea cacciato in efilio, ritornando, della patria fife tiranno, e Signore. Guerreggiò lungamente co'Cartiginefi, e benché vinto da Amilcare preflò ad Himera nella Sicilia,rifatte fubito le forze nauigò in Africa, e preiè Tunifi, aflèdiò Cartagine, e più di ducento Città manumeiTe. Ilfuo valore non era communale ; onde non fia marauiglia, che affiliti all’improuiiò i Corcirefi prouaifero quello, che mai non haueano iperimentato. Fù prefa la loro Città, ma con tale fpargimento diiànguede'iòldati nimici, che Agatocle fù coftretto a ritornare a Siracuià, per rifare/ Teièrcito, quafi che oppreffo dal Ilio trionfo. Lafciò bene futficiente perfidio in Corcira; ma i Cittadini, non auuez-zi a eífere ièrui, ícoífero facilmente il giogo, e la libertà raccquiftarono. Io giudico, che ciò auueniflè in tempo, che la fortunadi Agatocle pruouaua le iìie difeendenze ; e i fuoi figli, come narra Diodoro Siculo, con Pelèrcito furono nell’A frica trucidati. E me’l perfuade la natura del tiranno vendicatore; che scegli non fuife fiato aftretto dalle difgratie, fenza dubio farebbe corfo a vna furiofa vendetta . Ma