z f z Della Hiftoria di Corfù. Pontificia, e poi le procure della Tua Religione; dop-po che Pietro contegno al fudetto Padre la Chiefà, dotata di buone rendite annuali, con tutti gli apparati, ha-biti Sacerdotali, Calici, argenterie, campane, e ogni r iti a cofa, che a lei apparteneua. Finì la cerimonia, nuu non hebbe fineladiuotionedi Pietro, il quale nell’vl-timo teihmento diipoiè, che chiunque de’ fuoi heredi pretendeflè hauer ragione in detta Chiefa, ò nelle Tue entrate, fùfìe priuo della fuaheredità, in luogo di cui gli laiciaualafuamaleditione, e quella della Santiflima Annunciata. Rifiedono fino al dì di hoggi’n quella ftanza di Pietro i Padri Agoftiniani, con ogni commodità per loro, econogniafliftenzaal beneficio delle anime; poiché per quella fono fufficientiflìme Tentrate, e per quella fi adopera il numero de’ Religiofi, c la loro edificatio-nc, e modeftia. Trafeorièro in tali faccende gli anni fino al 1401, fenza, che Marte ofaife con gli ftrepiti fuoi rompere la quiete a’ Corcirefi, che furono ièmpre in pace , benche la Republica dominante, non lafciaife Tarmi contro i Carrari di Padoua, hor fola, hor vnita coi Duca di Milano Galeazzo Vifconti. E non fòlo non pianiègT incomodi della guerra, ma hebbeoccafione di rallegrarli per gli acquifti, che fece Venetia di Argo, e Napoli nella Aiorea; ediAleifio, e Scu tari, per paura de’Turchi,da’ loro Signori date à chi poteua difenderle. Egli è vero , che qualche lagrima di cuore iparfero alla memoria di Antonio Venicro, che doppo diciotto anni di Ducato, felice per ogni verfo, nel 1400 fi eftinfe. Ma piagnere à gocciedifanguelifeceTommafo Comneo, Dilpoto di Cianina, il quale, auido di allargare lo flato, entrò po- derofo