Libro Secondo. 87 permettere tanti danni contro de’ Greci, quali alfa loro prefenza fi erano dichiarati, per le violenze de gTllliri/ » infeliciilìmi : e che in fomma, ò richiamaflè i fuoi,ò afpet-tafl'e la guerra.Teuca,che benche non nata fu’l Termodo-ontè, hauea lo fpirito di Amazone, fi come alle prime ra-- jrioni poco atteflè, così alle feconde molto adiroifi ; e al finire del difcorfo,che diiTe guerra, guerra,riipofe io noru rifiuto, quando che Pefperienza moftra, che in mille gui-iè la cerco.Mi ipiace bensì,che i Romani,da me,e da'miei mai non offefi, vengano ad annunciarla. Siafi quel che voi voletejnon poifo impedirei vaifallijche non cerchino i lor vantaggi fopra del mare ; ballar dourebbeal voftro Senato,che non fieno a danni de'fudditi fuoi. L'interruppe allora il più giouine de’ duo ambafciatori, e pieno di fdegno gridò, i Romani, ò Teuca,fogliono con forze pu-bliche le ingiurie de5 priuati vendicare ; che però fi forzeranno, che ira breue la tua cattiua vfànza fi emendi. Parole,che gli cagionaron la morte ; poiché Teuca, oifeià lsu fua fuperbia in ecceifo da tali minaccie , nel ritorno il fece vccidere ; onde i Romani, che Pv£ò delle genti vedeuano violato ne'loromeiTaggieri, fi apparecchiarono allarmi. Ma Teuca, che ardea contro Corcirefi di fdegno, Apponendoli caufà dellamoflà de' Romani, da loro iftigati, sù lo ipuntar di primauera, mandò fuora potentifima armata, che diuifa poi’n due, parte contro Durazzo, parto veleggio verfo llfoladiCorcira. Si accollarono gllllirij a Durazzo, Colonia,come fi diife, de' Feaci, con ifcufà di prendere vittouaglie, erinfrefchi 5 ma pofero appena il piede dentro della Città, che cauate le arniche portauan jiafco-