274 Della Hiítoria di Corfú. duì)ia vittoria j e poi nelle Gallie ricuourofTi. Quando Ferdinando di Napoli feppe la partenza di Carlo andò in Sicilia àfuo Padre Alfonfo, da cui hebbe buona fomma di contanti, co’ quali fece, che Antonio Grimani, General dell’armata Venetiana, fi muoueifea’dannide’ Fran-cefi, contro la Puglia. Tre galee Corfiotefotto il gouer-no di Oliuiero Morello, di Aleifandro di Gotti, e di Andrea Protocinio, oltre molti grippi, furono coi Grimani, che conduife anche dall’Ifola buona caualleria cor, Giouanni d’Altauilla valorofiilìmo Capitano. La primi, imprefa fù di Monopoli, doue i caualli Corcirefi, fpalleg-giandoi fanti, fecero marauiglie tali, che furono caufk della prefa della Città, che fu dataà facco aJ Soldati. Si fpinfè più alianti l’efèrcito Veneto, e mandò qualche foc-corfo conl’Altauilla àFerdinando, che conquiftata Seminara ne giua a incontrare Obegino Viceré di Calabria, checonlefquadreFrancefi veniua per combatterlo; o benche Confaluo, il gran Duce Spagnuolo, diifuadeflè al Re la battaglia, pur’egli volle attaccarla, e vi reftò disfatto ; evi reftaua prigionero, eflendogli per le ferite morto di fotto il cauallo, fe Giouanni d’Altauilla, fmontando dal fuo, noi porgeua al caduto ; ond’egli hebbe tempo difàluarfi, e il fuo liberatore fra mille fpadeperfè glorio-famente la vita. Huomo fingolare, per cui, non le carte, ma dourebbero parlare i marmi, e gli bronzi, liuellati nelle ftatue; come à tempi de’ Romani’n fimil fatto farebbe auuenuto. E tanto è più degno di lode, quanto che non del fuo Principe, ma di vn amico di quello fi trattaua. E fi può dire, che il Corfioto con la fua morte gli donaffo il Regno, qual mai non haurebbc acquiftato, fé fufle ri- matto