3 44 Della Hifìoria di Corfù. di apparecchi, che faceuano nell’occaiò i Criftiani, e nell’ Oriente Seiino ; e il mondo afpettaua il fine della formidabile mofsa, quando comparile la priinauera del cinquecento lèttanta vno grauida di fiori per gli fedeli, e per gli barbari feconda di fpine. Il Venieroallavifta della bella ltagione affrettoflì di racconciare in Corcira i fuoi legni; e i Corcireli, oltre le due galee dell’Ifola, delle quali erano Sopracomiti Pietro Bua, e Criftofalo Condocalli, no armarono due altre ftraordinarie, e lor poièro, per guida, Giorgio Cochini, eStelioCalichiopolo, il quale per due anni à proprie lpelè,co’l folo pane del Principe, mantenne con ilplendore il fuo legno. Deliberò pefcia il Veniero girne à Mellìna, per vnirlì con le forze del Papa, e di Spagna ; à quaTeftètto , doppo di hauer co’l mezzo di Giouan Loredano fpiato il dilègno dell’armata Tur-chelca, che sera molfa per dare il guaito al Zante; egli con cinquanta galee lottili, lèi galeazze, e tre naui, verlò Sicilia lì molle, ordinando,che il medelìmo facelfero, co’ loro nauigli, i due Proueditori Canale, e Querini. Armi a to àMelina hebbe di che rallegrarli pe’l grande apparecchio delle genti della lega, e più lì f irebbe confolato^é la tardanza di D. Giouanni d’Auftria, non gli hauelk ripiena la n.ente di angolciolì peniìeri. Conlìderaua bea, egli, cheiTurchi, fenza ritegno haurebbero frattanto fcorlè le riuiere della Republica ; come in elfetto fuccefse; poiché, Iciogliendo da Cerigo, poièro à ferro, e fuoco quanto incontrarono. Nel Zante, e nella Celidonia pre-iero dafei mila anime ; e pofti lòtto Butrintò, acquetato- lo , lo pianarono ; e hauendo in Sopotò imbarcati molti Spnhìin fupplimento, s’impadronirono di due nauiVe- netia*