8 o Della Hiftoria di Corfu. tigono iiiggitiuo a Salonicchi, Pirro di tutta la Macedonia fi fece Signore. Ma l’animo infatiabile di dominio, non contento dell’acquifto di vn Regno; fe due ne ricercò oltre mare, due in terra ne pretefe ; onde contro Spartani corfè con buona iperanza di ioggiogarli. Poicho Cleonimo del Regio iàngue di Sparta, a cui fù antepofto Areo , non potendo foffrire l’ingiuria pretefa, e per la ge-lofia di fua moglie ftranamente inuaghita di Acrotato, figlio del medefimo Areo, teneua con Pirro fecreta intelligenza, con promeifa di dare all’Epirota la Patria nelle mani . Gelofia, e ambinone priuano dell’vna,e l’altra pupilla ; e chi le ha nel cuore, di ambo gli occhi diuenta cieco. Pirro, a cui più grato fuono non potea giugnere, abbracciando fubito il partito,intorno Sparta campeggiò di notte, e fe, come configliaua Cleonimo, haueife allora dato l’aflalto, fenza fallo della nobile Città acquiftauala corona . Egli ad ogni modo, che dubitaua, e con ragione,del lacco, c’haurebbero dato i Soldati a Sparta, e che volea della terra,rimafta ricca,lo icettro, volle indugiare fino alla feguente mattina. Quefta tardanza fù caufa della faluto diSparta; poiché e gli huomini, eie donne medefimo combatterono, auualorate da Archidamia femina nobilil-iìma, la quale col ferro nudo hauea minacciato quei,cho per timore hauean trattato di renderfi. Non è fra’ Greci primo l’efemplo di donne guerriere,fe nella Teflàglia fila-uano i propri capelli’n corda, per armarne gli archi. Pirro diede alla Città, con interuallo di giorni,due crudeli^-fimi aifalti,e nel fecondo fù vicino a prenderla,ma la virtù de’ difeniori f ù ièinpre più grande delle fue furie. Arriuò in quefto mentre a gli attediati foccorfo da Antigono, o poco