366 Della Hifforia di Corfù. E perche gli grandi apparecchi del Turchodauano alla Republica molto da fofpettare , con li tre ingcgnieri, ò pocodoppo, mandò Sforza Pallauicino, infigne Capitano, con titolo di Gouernatore delle armi’n Corcira,do-ue l'anno fìeflò fi vide il nuouo Protopapà Niccolò Petri-ci,e il nuouo Arciueicouo Antonio Cocco,che fcriflè c5-tro gli Eretici vn libro,pieno di conuincenti dottrine.Ma non celiando nel tettantacinque gli auuifi de gli preparamenti delTOttomano,benche, come fi dille, à Seiimo fuf-fe foftituito Amurat, che fui principio comparue pacifico ; i Signori Venetiani, per non efière colti all’impro-uifo, armarono molte galee, e le aggiunterò alle ordinarie ,e mandarono àCorfu Gio: Maria Martinengo coil, ottocento fanti, in riforzo de gli prefidi; deH’Ifola,di cui temeuano, per le minaccie di Sinan, e per l’inganneuota natura de gl'infedeli. Si fondò circa quefti tempi vn Fon-tico, òMonte, eBanco, pe’lbifognode’poueri, fotto la cura di tre Proueditori,e altri VfÌìciali,che nel corte» degli anni fi è auanzato non iòlo nelle fabbriche, ma nel capitale , che hà di fondo più di cento mila feudi, accumulati dalla pietofa carità de' Corcirefi, che gli rendono,oltre gli altri emolumenti, quattro iòidi per ducato delta gabella del pane, che in capo à dodeci mefi mettono affie-mepiùdi due mila ducati. Lateiamo di gratia quefto annoinfelice per eflèr precorfò all'infeliciilìmo del fèttanta-tei,nel quale Corfii non vide di nuouo, che Niccolò Spiri Protopapà, ma Venetia fu in guifa afflita dalla pelle , che rimate fenza popolo, e per quei,che moriuano, e per coloro,chefuggiuano, àfìnediallontanarfidavna eui-dentiflìma morte. Le