Della Hiftoria di Corfù. fideraua anche, che non era tempo di romperla, ladoue il General Peiaro gli haurebbe impedit’i foccorfi, che ogni giorno gli veniuano, pe’l canal di Corfù, da molte parti del fuo Imperio ; onde refterebbe priuo e di vittouaglie,e di gente. Per tali caufè, benche col Bailo haueife fatto rifentemento di parole, mandò al Peiaro Ianus Bei con, due galee, e vna fufta, à fine di pregarlo, che non permet-teife, che i fuoi legni fuifero danneggiati, mentre veleg-giauano ficuri sù la bonaccia della pace,qual’egli prometea con ièruare; e che non era conueneuole, cheperl’in-iòlenza di vn iopracomito fi fomentarti qualche difcoi dia tra lui e i Venetiani fuoi amici, e confederati. Contalo ambaiciata partì Ianus, (mala nuoua fe Giano fi differii,) ma incontratofi’n quattro galee Venete, ch’erano nel canale, veggendo,che quefte fe gli auuentauano addoifo, fi pofe à fuggire verfo i lidi di Cimara, oue diede in terra, e fiida'Cimmerioti fatto prigione, e i fuoi feguaci porti à filo di fpada. Succeffe quefto inconueniente per la fuper-biade’Turchi, che non vollero far iègno alcuno a’Cri-ltiani, i quali, non conofcendoli, fi pofero à feguitarli. Spiacque iommamente al General Peiaro quell'incontro, preuedendo, che feruirebbe di legno al fuoco occulto di Solimano ; e per rimediarui’n parte, ipedì Franceico Zeno con due "alee , à fine di rihauer con denari dalle mani de’Cimmerioti Ianus, qual,redento, mandò al Gran Turco con la feufa veritiera del fatto. Moftrò di acquietarfil barbaro, e chiamato à iè il Bailo Canale, volle che man-dafleperfona àCorcira,per inueftigare più didimamente la verità del fucceflo ; en’hebbe la cura Alelfandro Orlino, che al meglio, ch’ei feppe, preiè le informationi a fa- uore