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per combattere i Corsari la grandezza delle navi, in confronto dell’ agilità dei legni corsari, non lasciava alcuna lusinga di successo efficace, per cui non prometteva che vigilanza e somma attenzione ; tuttavia scriveva il Nani il 1761 a Spiridionc Minotto (1), che aveva espulso dal golfo tre galeotte barbaresche e cioè un anno e mezzo prima di principiare il periodo di Capitano delle navi.
   Cugino a Jacopo Nani perchè figlio di Lucietta Lombardo sorella della madre de! Nani era Angelo Emo, il quale nato nel 1731 era entrato nella marina come nobile di nave nel 1751, e il Nani servì all’Emo di modello, come osservava lo Zurla, e come lo prova l’Emo stesso in una sua lettera al Nani diretta, ed esistente nella biblioteca comunale di Padova e che leggeremo più innanzi.
   Più giovaue del Nani, 1’ Emo entrava dodici anni più tardi nella milizia marittima, e nel 1764 era desso Patrona delle navi, e nel 1766 Almirante, quando già il Nani era capitano delle navi, ed effettuava la spedizione per Tripoli.
   Angelo Emo fu poi capitano delle navi nel 1769 e capitano straordinario nel 1784, per le spedizioni contro gli stati barbareschi. Il Nani e 1’ Emo assieme a Francesco Griniani, e ad Angelo Marcello tennero un’ importante conferenza al magistrato dell’ armar nell’ anno 177J, e il rapporto conseguente da essi firmato, torna importante
    (1 ) Musco Civico di Venezia.