chè !'Italia divenga all'Europa guerentigia di or­dine e di pace, ritorni efficace istromento della civiltà universale, infine perchè si possa dirla li­bera dall'Alpi all'Adriatico, è necessario pian­tare col tricolore italiano la croce sabauda sulla punta Fianona, là dove il primo sprone dell'Alpe Giulia scende a tuffarsi nel proverbiale Quarnaro. Quella punta si noma da antico Pax-tecum. È là soltanto che si può stringere un patto duraturo di pace quale Europa la vuole. Seguite il presagio e accettate l'invito, o Sire. È voce di popolo che Vi chiama in quelle parti, è grido di dolore e di speranza che erompe dal cuore di italiani che Vi invocano liberatore e vi salutano loro Re. Firenze, IS giugno IS66 l). I termini d'Italia son qui ancora imprecisi. An­cora le vestigia romane di Fiume non erano bal­zate alla luce per indicare la linea del formida­bile vallo. E la Dalmazia da Zara a Ragusa volge i suoi sguardi non sugli eserciti in marcia, ma sulle naviganti armate: e prepara il tricolore per la Vittoria del mare. II problema, però, non tarda a farsi esclusiva­mente marittimo anc:he per gli Istriani. In un memoriale indirizzato al Generale La Marmora, e ompilato €Juande parea ah'egli dovesse rap­presentare in flarigi il eno d'Italia, al Con­gresso ideato da Napoleone III, la lIuesti.ene della sicurezr:a adriatica comineia ad esaere nettamente impostata. « . .. . Generale Ministro! -dice a un certo -230 ­