44 e al magistrato delle artiglierie, di somministrare gli effetti tutti compresi nel fabbisogno, i quali dovevano essere immediatamente imbarcati sopra il legno diretto dal capitano Rosa al Zante, per essere quivi reimbarcati su di una fregata, in attesa del Capitano delle navi per unirsi alla squadra. É questo, secondo il mio sommesso avviso, un punto storico, di non lieve importanza, perché evidentemente trattasi di quelle stesse batterie galeggianti, poste in azione parecchi anni dopo da Angelo Emo ; e se P esito di questa campagna invece di produrre subito la pace avesse portato ad atti ostili, come fermamente era deciso il Senato, avremmo veduto circa vent’ anni prima clic a Tunisi, Sfax, Biserta, adoperate invece a Tripoli le batterie sunnominate. Noi non vogliamo sfrondare P alloro ad alcuno, ma è certo che la prioritl del-P idea, delle batterie galleggianti spetta al capitano delle navi Giacomo Nani. In ogni caso, puossi arguire che P idea di tali zatteroni o batterie galleggianti, era gii entrata negli uomini della marina veneta, ben prima che P Emo la mettesse in pratica attuazione ; come è del paro possibile che egli e per la comunanza dei militari officii, e per la strettezza della parentela nella quale si trovava legato al Nani, essendo figli di due sorelle Lombardo, P avesse sentita ed appresa dal cugino. Qjiesta circostanza che per quanto a me consta non venne ancora rilevata, torna ad onore di Giacomo Nani, che del resto celebre per tanti altri suoi meriti e per