4* Stato c armavano a proprie spese una nave, con proprio equipaggio, ottenendo solo dal governo 14 cannoni. La squadra ordinata pelle risoluzioni del 24 maggio del Senato, mercè le sollecite provvisioni del magistrato all' armar e dei patroni all’ arsenale era gii pronta pei 10 di giugno. Giungevano intanto notizie del Console a Tripoli che a quel bazar si vendevano le spoglie dei sudditi veneti e le bandiere e le fiammole dei legni predati, e che uno sciambc-cco corsaro entrato in quel porto spiegava il vessillo di S. Marco rovescio sotto lo sperone, facendo spari di cannone, in dispregio di quello in vista del porto degli esteri bastimenti li ancorati. Tali fatti avevano determinato per intanto il console a non spiegare più la propria bandiera che veniva cosi crudelmente vilipesa. A Venezia intanto si continuavano i preparativi per la partenza della spedizione. Alla squadra destinatagli delle quattro fregate il capitano delle navi chiedeva il sussidio di qualche altro legno minore che fosse più facile e più pronto ai movimenti. Su questa domanda, si riuniva presso il magistrato all'armar una conferenza, la quale decise di allestire altre due corvette destinate specialmente ad imbarcare mortai da bomba. Si era discusso in quella adunanza se si avessero a mettere in opera altri mezzi, quali palandre o bombarde, ma si trovò che non esistevano fuorché in idea.