231 stupidezze del più stupido dei libretti a noi noti, il che pe’ tempi che corrono non è poco dire. XVII: Teatro GalCo in s. Benedetto. — Rolerto il Diavolo del Meyerbeer (*). In somma, ella non è nè un’ opera, nè uu dramma, nè un libro; ma un guazzabuglio, una zuppa, una sciarada, un piastriccio, una cosa che non si capisce e ti fa balordo. V’ha un Diavolo, che non è Diavolo, ma è figliuolo del Di-avolo ; un Diavolo, Ch’ è vero Diavolo, e fa cose da Diavolo ; che non è re e poi è re degli abissi, eh’ ha Diavoli suoi parenti, gli avi suoi, la sua gloria; e questa gloria ei l’ha perduta non già per l’antico peccato, ma perchè ha quel tal primo Diavolo per suo figliuolo, il quale, benché crapulone, giocatore, seduttore, un Diavolo in fine degno in tutto del suo gran padre, pure paternamente a lui non pare ancor tale, e si 'là a sè stesso, vale a dir si dà al Diavolo, e fa il {*) Gazzetta del 13 ottobre 1842.