278 di lui basterà il dire, che nè in questa occasione pur lo smentì. Vengono appresso la Poppi, nella parte di Bianca, bellissima voce di contralto, se pare fosse a quel naturale talento la maniera e la scuola; e il Bono/os, Manfredo, che per verità non è il più forte di tutti i Manfredi conosciuti, ma che pure si regge. Si vuol chiuder un occhio, o meglio gli orecchi all’ orchestra, la quale procede piuttosto assoluta, spesso francandosi dalla legge comune della misura e de’ tuoni, ove se ne eccettuino il Monticolo e il Rizzo, i quali, quegli sul flauto, questi sul violoncello, suonano con arte squisita, e toccano veramente ne’ loro a soli. All’ opera seria segue un ballo ancora più serio: il Guglielmo Teli, il cui personaggio l' sostenuto con grande vivacità, con vivacità forse soverchia, dal Diani. Ei molto sente, f molto cogli atti significa, ma significa molto anche co’piedi; volontaria, gratuita fatica-ch’ei dovrebbe pur risparmiarsi a sua e nostra salute. Questo ballo, che per riguardo a. non avaro biglietto, non vuol esser preso, qua»' to agli abiti, e alle altre decorazioni, con tutt1’ rigore, ha gran copia di ballerini, e applaudii' sono in un loro terzetto, la giovinetta MilW’