315 Don Pasquale è sostenuto dal Cambiaggio, con tutta la forza comica, e la proprietà d’ un grand’attore. E’veste le varie passioni ond’è dominato il suo personaggio con tal verità, che invero il povero baggeo è posto in tutto il suo ridicolo lume, senza che però egli dia mai nel troppo, o confonda l’ingenua facezia con le i-gnobili scurrilità e caricature de’buffi comuni. E altresì il Cambiaggio canta in una parte scritta originariamente pel Lablache, e ciò nulla meno lascia poco desiderare anche dal lato del canto. La bella voce del tenore Malvezzi e nel Primo duetto e in una romanza fra le scene e nel duetto con la Norina ha lungo campo a mostrarsi, ed ogni sera egli è festeggiato. Il Demi nella infelice parte del Dottore è applaudito, in 'specie in un a solo del quartetto, eh’ ei canta con purissima ed agile modulazione. Per tutte quete virtù 1’ opera ha dunque fatto un piacere grandissimo, e in questo per Poco non entra 1’ orchestra, la quale la sonò con vera perfezione, serbando, come si conveniva, il vario colorito, e quella difficile gradazione di suono, eh’ è in generale sì poco osservata. Ned è meraviglia: Antonio Callo che dirige è un sonatore di polso, eh’ ha 1’ amo-