335 stria, massime nel difficile adagio, eli’ ha pur uopo di tutti i più sottili avvedimenti dell’arte VOber Rossi ha una buona scuola, una intonazione perfetta; sente quello che dice; ma talora il sente o il fa sentire anche troppo; non ha sordo a cui in certe cadenze la non rendesse ■ udito.; il che certo non conferisce al suo canto, li un lieve difetto, di cui' ci facciamo tanto meno scrupolo d’avvertirla, eh’è in suo arbitrio liberarsene di questa sera medesima; e per qualche cosa è fatta la critica. In questa parte el-l’aveva a lottare contro una grande memoria, “ua memoria ben viva ancora in tutte le men-!l! quella della Ronzi; pure e nell’aria e ne! Quartetto, e in alcuni punti del second’ atto, lasciò assai poco desiderare nella rappre-ieutazione di sabato; perchè in quella di dorne-llca, tutto non andò, non so per cui colpa, nel llglior modo possibile. Il Bettini, che in poco tempo mutò tante 'esti, non ne indossò nessuna, che meglio gli !lattagliasse di questa dell’arabo amante. Ei aatò con estro, con grand’entusiasmo la bell’a-tanto bella che da un pezzo è fatta già po-°'are : Mi toglieste a un sole ardente, e l’a solo quartetto. Il giovine cantante ha per sè