215 manente se lo spettacolo non è un capo di opera d’invenzione, è un divertimento piacevole, in cui è un po’lasciato da banda il Coprini, il quale ha veramente piccolissima parte, ma che dà un nuovo e bellissimo rilievo alla bravura della Monti, la quale sostiene con impareggiabile grazia la parte della figlia del carceriere o piuttosto custode del castello. Bisogna vedere con che leggiadria eli’accompagna ogni più piccolo suo gesto, e con quanta convenevolezza e graziosa espressione ella fa nella fine il racconto del giungere dei soccorsi da Milano! A quel punto ogni sera il teatrb si leva a rumore, ed ella, specialmente per quella scena, assicurò i destini del ballo. È uopo aggiungere eh’è pure applaudito un bel passo a due della Viganoni e del Marchesi, ballerini non de’ volgari, e la Viganoni anche, se non graziosa, certo avvenente danzatrice.