50 L’industria è- giunta a tal apice di perfezione, che non ha più bisogno nè meno del concorso della mano dell' uomo. Le cose si fanno da sè pel poter delle macchine; le macchine filano, tessono, stampano, e fino conteggiano: le macchine lavorano, e 1’ uomo, sublimi trovati della scienza ! muore o si solleva per fame. Ed oh ! tempi beati e perfetti, più che perfetti, quando i VanDick si stampano come i sonetti; i medici curan cogli atomi o l'acqua fresca, tanto la medicina è in progresso! e il fuoco si batte, senz’esca e focile; quando le protuberanze del capo vi svelano 1’ uomo, e i sentimenti del corpo, come le masserizie, si mutan di sito; tanto che potete udir con le dita e leggere con un ginocchio ! Le lettere stessè non rimasero salde a questo generale movimento del secolo. Una volta p. e. la storia era storia, eh’ è quanto dire il semplice racconto de’ fatti, a luce e governo della vita ; or ella è un sistema, una scienza, una specie di rivelazione sublime, in cui non si tien più conto de’ fatti se non in quanto essi danno appoggio a un criterio unico, universale. S’ è trovato l’arcano filo che lega iusieme i più opposti avvenimenti : Clelia che passa il Teve-