105 cui. abbiamo avuto tante volte 1' onore di cantar del nostro le variazioni, che ben or potrebbe mancare la voce o la voglia al cantante. Solo diremo che il numero delle barche non fu in questo minore degli anni decorsi, ed anche maggior fu la copia delle ricche, è nobili assise, fra le quali si distinguevano quelle d’un gentile e dotto straniero, che simulavan le fogge pittoresche del Cinquecento. Per lo contrario v’ ebbe difetto di bissone e altre barche fornite ; anzi, ove si tolgano le bissone e_ ballottine del Municipio, non ebbero un comune pensiero d’ accrescere con l’opera propria la patria festa se non gl’ imprenditori de’ pubblici lavori, che addobbarono le loro barche, , e i Ohiozzoti, che comparvero ad allegrarla col loro fantastico e carnovalesco naviglio. Gli altri stettero àlla piana ; vollero esser testimonii non parte dello spettacolo, e parecchie bissone parevano in tal dì quasi fremere su’loro arpioni, appiccate senza onore al ciel dell’ entrate. Quando le Regate erano una solennità storica, straordinaria, delle grandi occasioni, la gente mettevasi in gara di generosità, e la ricchezza e magnificenza del paese sì desumeva dalla ricchezza e magnificenza di quelle pompe.