veramente qualche cosa di graziosb e gentile. H Gandini, prim’ attore eh’ egregiamente sostenne i personaggi di Tita IS'ane, di Menego Cainello, e del Vecchio nelle Massere, si lascia andare, in altri, lo diremo con eguale franchezza, a una certa disinvoltura di cattivo genere, a certe maniere un po’troppo franche, per non 4ire triviali, che certo non potremmo lodare. Egli fra l’altre ha una passione spasimata pel cappello ; lo porta cosi per casa come di fuori; 'nella Casa Nova, p. e., entra, ordina, coman-fa infine tutti i suoi fatti, senza risolversi ad abbandonarlo un istante ; tanto gli par Tago, e in ispecie còmodo quell’arnese! Che più? 61 non si crede obbligato a levarselo nè meno 111 casa altrui, e nell’Uomo di mondo si conduce 'visitare due forastieri, che mai non vide nè nobbe, fa fino il bello alla signora, sempre '“unito di quella nobil difesa la fronte, quasi ivesse rossore a mostrarla. Oh veramente il l)eU’ uomo di mondo, che ne conosce così bene 5>l1 usi, e in ispecie le buone creanze! La com-■agnia possiede nel Corsi e nella Marini due lQ°oi attori, quegli nelle parti del Caratterista, Westa di servetta. Il Corsi ne’ Rusteghi, nel fodero Brontolon, nella Casa Nota, fu vera-