379 ziosi gorgheggi. Certo nessuna potrà cantare con miglior garbo, con intonazione più giusta, con modi più proprii quel Come è bello! inale incanto! ma ella viene a cantarvelo a’lumini, e chi riconoscerà in quella quieta ispirazione lr ardente passion d’ una madre, che Tede, dopo lunghi anni di desiderio, il figlio, quel figlio che le costa tanti affanni e forse sì lunghi rimorsi? Lugrezia ora è a fronte dell’ im-placabil marito, che crede d’ averle rapito il secreto del misterioso viaggio a Venezia: ella adopera le lusinghe ed i preghi a calmarne i tranquilli e tanto più atroci furori; vuol eh’ e-gli ritragga la fatale parola, e poiché invano ella prega, aggiugne la minaccia alla preghiera. Ma qui mancò all’ attrice la forza : quella tremenda ironia D. Alfonso mio quarto manto, che, comunque si cambiasse quell’ aggiunto in altro men espressivo, rimane pur nel concetto, e eh’ era sì potentemente significata dall’ Un-iker, non fu sentita o almeno non fu fatta sen-;ire dalla Frezzolini e la situazione rimase quanto mai fredda. Però il terzetto, che seguita, fu detto con grande unione, e con una soavità d’e-!pressione per parte del Poggi in quella bellissima e toccante invocazione alla madre, che