208 Il tempo non ci consente d’entrar« questa mattina in troppo minuti particolari ; soli diremo che l’opera nel suo complesso è piaciuta, e che in ognuna delle cinque sue parti fi trovò qualche pezzo musicale di bella fattori), che trattenne con diletto gli spettatori. Noteremo fra’ più fortunati, e il final della primo, bello per la cantilena e più ancora per la pienezza dell’armonia; un terzetto tra Caido, Za-vella ed Alì, la Loete, il Borioni e il Mirai-nella seconda; il quale avrebbe fatto piacere ancora maggiore, se tutte le parti, parlo dell’esecuzione, fossero state più equilibrate ; il final della terza più bello forse per l’industre e dotto lavoro, che per la novità de’ motivi ; infine una preghiera d’ una certa soave melodiaresa ancor più soave dall’acconcia maestria-con cui la cantò il Badiali, Samuele, e seguita da un tutti, in cui, come nel final della prima giornata, si nota un ingegnoso movimento di parti, un sapiente e grandioso manegg10 delle masse armoniche, che fece la più viva impressione, e chiuse degnamente lo spettacolo. La Loeve non fu forse mai più animata, ¡0' spirata, quanto nella bella parte di Caido. ^ conforti i suoi nella sventura con magnani!"1