•204 somma complessa di prologo e di parti, meno una certa fragorosa ei equestre melodia della banda militare, fu stimato buono, di bella e dotta musicale fattura. L’atto secondo, se non ebbe più lieta, ebbe almeno men triste fortuna; piacque per una certa vivacità di motivo la cabaletta del contralto con iutreccio del coro: Sì vendetta; sull’indegno Bara ilfulmine scagliato, che la Bertrand, confusa e sconcertata com’ era dalla strana accoglienza fatta al prim’ atto, cantò pur del suo meglio, e con qualche effet-, to. Appresso si fece un po’ di festa al duetto tra il basso e il tenore, il Cole tti e il Moriani, e il diremo duetto cosi per intenderci, giacche esso è sì poco equilibrato, che il tenore, il Moriani, >1 invorito del pubblico, è ridotto quasi alla condizione di semplice pertichino: il Coletti ci ha però un bell’ adagio, eh’ ei canta con tutto il potere della maschia ed agii sua voce, con facili e perite modulazioni; al quale splendido principio non corrisponde egualmente la stretta, il cui motivo o non è abbastanza spie-gato o non fu ben inteso. Un coro interno di monache, monache un po’guerriere, che per organo o saltero, hanno trombe e fagotti ed 9 questi sposano il cauto, questo coro ebbe molti