143 con qualche piccola spina, della critica delle belle arti. Tutti i gusti son gusti, e noi assai di buon grado appagammo cosi onesta ambizione, e abbiamo abdicato all’uffizio, deponendone nelle sue mani l’incarico : ci vedemmo senza lagrime il successore. Ma il successore, o meglio il nostro alter ego, fu d’improvviso per mala sorte impedito, in lui potè più il buon voler che l’effetto, e l’eredità nostra, in difetto di chi la raccogliesse, cadde nel fisco. Mio Dio ! tu in procinto d’esser compera sulle stuoie! Onde noi risorgiamo, ci mostriamo, benché tardi, un po’ vivi, e ripigliamo il dominio. Se non che, l’occasione è intanto sfuggita : rotta la testa, poco giova metter celata, e vano del pari che intempestivo tornerebbe ora farci da capo a giudicare dell’ opere presentate nell’ Accademia, quando il lettore non ne avrebbe più sotto agli occhi il soggetto a far ragione de’nostri giudizii. Ma nè potremo al tutto tacere, perchè ci parrebbe di commetter torto verso tanti egregii maestri, i quali quest’anno produssero nobilissimi lavori; quali furono la grandiosa tavola d’altare, Sant’Antonio in Gloria, dipinta dal' Prof. Politi, tavola sulla quale, se possono per Vili io