59 chi splendori. L’avvenimento per la città fu una festa ; la gente s’affollava per le vie ad ammirare il nuovo e gradito spettacolo, e fra le voci di meraviglia e di plauso, a noi godeva T animo, pensando che Venezia, la quale prima diede all’ Italia l’esempio d’illuminar le sue notti, non sia stata lenta ad accogliere questa ingegnosa estensione del suo primo pensiero. Il gas, che lungamente prigioniero ne’ tubi, n' era uscito dapprima viziato, dava scarso alimento alle vampe ; ma il sottile elemento andò di mano in mano affinandosi per novelli tributi, ed elle brillarono in sul tardi del più schietto e vivo fulgore. Ieri sera la luce loro fu ancora più vivace ed intensa : per le vie, a qualche distanza da quelle nitide faci, si leggeva lo scritto, non pur con l’inchiostro, ma segnato a matita. La fiamma del gas, più lucida e trasparente, ha qualche cosa in sè di vago, di gradevol, di etereo, che ti contenta la vista. Il lume che da essa si spande è limpido, argenteo, ha non so quale bianca vivezza, che allegra P'ù che non illumina le contrade ; in suo confronto quello delle usate lanterne è torbido, cupo, lugubre : si direbbe il lume d’ una lampa funerea.