' . ■ 51 re, e Madonna Caterina Sforza, che difende la rocca di Fórlì ; ^li Orazii e Curiazii, è i Tredici a Barletta, san Bernardo e Maometto, tafti provano la medesima cosa, rappresentano la medesima causa, e ne sono egualmente gli effetti. Nella poesia l’avanzamento è ancor più notabile: si andò tanto innanzi, che, a intendersi, converrà ben un di o l’altro tornar indietro. I poeti non invocano più le muse: le muse passarono con l’età della Sensa e del Bucintoro. Ora gli estri discendono dalle Peri, dalle Urrì, dalle Silfidi, e fin dalle Alfe, che si prega di non confonder con le alfe sorelle d’ omega. Tutte queste invenzioni e perfezioni han dato non so quale impulso alle menti e fatto migliori i costumi: l’uomo or conosce la dignità propria ed ha una manifesta tendenza ad alzarsi. Nella bella fraternità del paletot e del cigar-ro voi vi trovate allo stesso livello del magnano e del calzolaio; 1’ usciere sulla sua porta si sente valere quanto il magistrato sopra il suo seggio, e se vi saluta per vìa potete tenervene per onorato. Ad ogni modo, io son pel progresso; il progresso che ha creato tante nuove industrie, > giornali, e i fosfori fulminanti!