216 XII. Mnemonica. Il signor Maurizio Silvin (*). Lettori, lettrici, non vi spaventate: io Lo si parlarvi d’un mostro. Nè correte già con l’ardente fantasia a immaginare qualche cosa di pauroso o di strano, come un drago, un’ip-pogrifo, una sfinge, un uomo con due capi, o sènza capo, il che poi non sarebbe un così nuovo miracolo; no, questo mostro è un’umana, una. gentil meraviglia, non ha nulla di singolare o fuor del comune a vederla, è anzi affatto comun nell’aspetto, gli è infine il signor Maurizio Silvin, Savoiardo, 1' uomo pel quale il passato è ognora come presente, ch’ha la memoria fedel come un libro, pronta siccome un’ancella, per cui la lingua ha invano i verbi dimenticare, obbliare, che sa tutto (quello che sa) e si ricorda di tutto. Mettetelo alla pruova ; dategli 50 voci, 30 numeri, ei li scrive in pari (*) Gazzetta del 28 maggio 1842.