237 te: ei non solo ha bella e gradevole voce che ti scende al cuore, ma 1’ adopera con facile e perita modulazione, canta con anima, con passione, con la più perfetta pronunzia, e tanto qui che nell’ altro finale della seconda parte, nel duetto con la Loete, nell’aria della quarta parte, che coi sovr’accennati sono i luoghi principali e quelli che più mossero il pubblico, ei produsse il massimo effetto, e fece dimenticare altri cantanti. La Loeve anch’ ella, oltre i pezzi musicali citati, ha qualche ispirazione felice, qualche bel momento e nel duetto e nell’ aria della parte seconda, che va a lei più forse che al maestro debitrice di tutto il suo pregio. La Loeve canta d’espressione, e si disegna drammaticamente. La parte di Fenena è sostenuta dalla Granchi ; ma essa, la parte, si ristringe a troppo piccola cosa'perchè nulla si possa dire di lei. A’ pezzi musicali più degni di lode vuoisi pur aggiungere la bella melodia all’ u-nisono del coro degli Ebrei, che s’indirizzano col pensiero alla patria lontana, egregiamente anche da’cori degli uomini e delle donne cantato. Ed ora, per parlare del dramma che porse 81 vasta e bella tela al maestro, altri potrebbe