262 tacolo nel suo complesso si può dire magnifico. XXVII. Il Carnovale, le Feste, la Società Apollinea (*). Il carnovale, che lieta e ridente, illuminato dal più bel raggio di sole, aveva dapprima mostrato la faccia, mutò a un tratto in fiero cipiglio il sorriso, corrugò di nembi e di pioggia la fronte, si lasciò fin corre dal mare uscito dai suoi termini in Piazza, e le sue ultime gioie si finirono in molle. Ma il buon umor della gente potè più che la tristezza della stagione, ed esso tenne vivo ed acceso 1* ardore de’ balli ; popolò di bel mondo i teatri, di maschere i caffè ed il Ridotto, che vagamente ristorato e abbellito, or ritornò al primo splendore, e presentò in i-specie l’ultimo sabato uno spettacolo veramente magnifico. Magnifico oltre ogni dire, e per P interna eleganza, e per numero e scelta e pompa di belle, per gaia folla di maschere po- (*) Gazzetta del 4 marzo 1843.