•294 zia la Gazzetta d’ieri (*)ì, e avrebbe aggiunto a’nostri i suoi plausi. Ma perchè la Vietti s’avvisò di mutar alcune frasi, alcune cadenze? perchè pose il suo dito innanzi a quel di Rossini? Tutto in quella musica dev’essere intan- (*) La Gazzetta citata conteneva il seguente paragrafo : « Nel tempo stesso che Rossini, giunse pure a Parigi Spontini. Il primo prese a pigione un bell'appartamento nella via Tronchet, presso la chiesa della Maddalena, e dichiarò fermamente ai direttori dei teatri che nè aveva portato seco alcuna nuova composizione, nè aveva voglia di scriverne. Spontini aU’incontro ha il portafoglio gravido d’opere, oratorii e messe. Rossini andò a sentire il Carlo VI d’Halevy. Pareva fortemente accigliato, spesso asciugavasi il sudore dalla fronte, e faceva viso non troppo lieto alle confuse e romorose melodie di Halevy. Dopo il quart’atto, un suo conoscente l’accostò e gli chiese: « Ebbene maestro che ne dite? » " « Ma, gridò Rossini che non ne poteva più, mi pare cbe questa sìa la fine del mondo! » — « In tal caso replicò l’altro, bisognerà che ci diate voi del meglio. » « Io ! Obbligatissimo in verità! Mi hanno cantato a Parigi, non ho già voglia di farmi urlare dalla signora Scholz.» Questo inverno avranno a Parigi una specie di congresso musicale: Rossini, Meyerbeer, Donizotti, Auber, Caraf'-Kreutzer, Halevy, Adam, senza citare gli astri minori-Donizetti porta seco tre nuove opere : Maria di Rohat't composta per Vienna, il Duca d’Alba e Sebastiano i* Sraganza, per Parigi ».