194 dugento cinquanta, in rieche e leggiadrissime fogge ornavan la festa. E però se il carnovale ebbe triste principio, e cortissima fine, ó’ compiè a Ira e n lietamente la sua giornata, ed aperse la porta alla bella stagione eh’ ora allegra la nostra Quaresima. Non ha in terra amarezza senza qualche compenso. VI. Gì;a-.n teatro la Fenice. — Il Duca d’Alba, parole di Giovanni Peruzzini,. musica del maestro^ cav. Pacini ((*). Tirar i colpi w fil'oognor non lece, cosi cantò l’Ariosto, e così ora si dimostra con questo Duca d? Alba : vo’dire'che di sei o sette che tirano a segno, nel principiar dell’azione, uno solo è quello che ci dà' dentro, e questi finge anche di tarlo, poiché nè 1’ arma scocca, nè il bersagli0 è toccato, con poco rispetto della illusion dello spettatore che dee starsene al cenno, all’app9" renza. Nella Silfide, mi ricordo, il macchinista (*), (gazzetta d’el 28 fèbtaaio 1842.