24C po’la Taccani, avevano resi con le più care impressioni ad ognora alla nostra memoria presenti, ci passarono di inano in mano sotto gli sguardi nella persona della graziosa Bis/top-La Bishop aveva dunque a lottare in queste parti Con le nostre più vive e gradite ricordanze, e però si metteva a un cimento, qui ben altrimenti che altrove pericoloso e difficile j. «è certo oseremo dire, che ne riuscisse in tutto vittoriosa, quantunque nella cavatina della Sonnambula ella veramente vincesse ogni suffragio. La Bishop è una cantante di bellissima scuola ; di sicura perizia ; ella conosce le più riposte finezze dell’arte, e fa di quella voce pura e intonata, ma non assai forte, qualunque cosa le piaccia, e la fa con garbo, con gusto, con brio; ma la parola non 1’ anima, non l’ispira; ella non fa sentire nel cuor la sua nota; le manca quell’ accento, che in altri trasfonde la propria passione. S’ammira la sua bravura, ma non tocca il suo canto. Questa medesima osservazione potrebbe farsi riguardo al cav. Bochsa- Il cav. Bochsa è un ingegno musicale de’ pii1 distinti, e il più gran sonator d’ arpa che forse conoscasi. Ma dond’ è che le sue sonate non hanno in noi prodotto quell’entusiasmo, che ci