133 contano appunto a milioni, a Londra tanti, tanti in Germania e in Italia; dal che, facendo il ragguaglio cogli anni addietro, conchiudono che l’arte o la coltura sono in progressivo incremento. Chi poi volesse considerare il soggetto, non dal lato del numero, ma sì dell’intrinseco pregio, dalla bontà e accuratezza delle edizioni, nòn so quanto avesse a rallegrarsi di questa prosperità della stampa. Certo molto si stampa per amor della gloria e delle lettere, ma molto ancora per dar fondamento e materia al commercio, per mettere in moto i torchi: ed e’mi ricorda d’uno stampatore, il quale considerava l’arte sua da un sì alto punto di vista, che stretto dal tempo, e premendogli di dar pronto ricapito a non so che commissione, tirò un foglio, dritto e rovescio, sulla medesima forma, ripetendo così in una metà, ciò che era già stampato nell’altra. Quel buon uomo non riguardava i suoi libri se non come merce buona a spedirsi, ed essi erano per lui perfetti, quando erano atti ad essere imballati. Égli è per questo che a noi gode l’animo veramente ogni qual volta c’incontra d’annunziare alcun libro, il quale si tolga da queste condizioni volgari, e fatto con coscienza, miri