357 gli occhi sugli abiti veramente troppo dimessi e alla buona delle umili ancelle. E qui finisce l’ottavo ed ultimo Kullettino per ora. « LUI. Una parola ancora sull’ Emani del maestro Verdi (*). v Per le vie s’ acconcian le some. Chi detto avrebbe, che, dopo sì negri nembi, quali si ad-densaron sul nostro teatro, avesse sì bello e luminoso a splendere il sole? Nessuna stagione cominciò e procedette con più miseri auspicii, e nessuna più gloriosamente si chiuse. Se nòu che io mel sapeva: Verde è speranza, e per Dulia uno non ha fatto il Nabucco e i Lombardi. Pochi spartiti produssero più forte, più '’iva impressione di questo soavissimo Erna-•i. L’ entusiasmo , come fiamma per nuova esca, andava ogni sera crescendo; ogni sera efa folla, era calca in teatro; s’abbandonavano I0 più gravi faccende, s’interrompevano le più dilette partite, per udirne almeno, chi più non (*) Gazzetta, del 30 marzo 1844.