I. Il primo gioeno dell’ anno (*). i^cco sorge il nuov?attuo : la gente se ne rallegra e il festeggia ; se ne manda e rimanda congratulazioni ed augurii. Ma invero io non so di che cosa ci rallegriamo ; ogni anno ne va un anno, e a meno che non ci si stia troppo a disaggio e s’ abbia fretta d’ uscire del mondo, e’ mi parrebbe eh’ a ogni anno che passa si avesse ad avere più materia di pianto che di allegrezza. Il secolo invecchia e noi invecchiamo con esso. Finché ne gioisse chi conta ancora venti o trent’ anni, quand’ e’ pare che il tempo non abbia ad avere mai fine, il fatto non mi parrebbe sì strano ; ma quando nello spazio s’inoltra quel quattro tremendo, che trasforma fino al suono e la desinenza della decina, il quattro che è seguito dal cinque, ancor più tremendo, e in cui t’ arrivano ben più (*) Gazzetta del 3 gennaio 1843.