ì 10 ■ \, ! ■ *' vasto spazio la luce era già in tanta copia, che senza troppo affaticare la vista si tenea dietro a’ numeri delle cartelle in ogni sito. Certo l’ingegno prevede e sforza gli effetti; ma molte cose lian pur bisogno del saggio della sperien-za, e questa, la quale non fu se non una bella e gran pruova, ora apprese come in altra occasione lo spettacolo si possa render perfetto. Fu veramente un pensier felicissimo quello de’fuochi lavorati, che si accendevano da’ gridatori de’numeri ne’siti ove era fatta la vincita, ed a cui rendeva cenno, dopo il riscontro della cartella, un altro fuoco che sorgea dalla Loggia della Commissione. Vinta e perduta la gran partita, si levò di sopra al dado del Cartellone, senza che se ne scorgesse il secreto congegno, come una gran nappa di fuoco a varii colori,, pari nel bellissimo effetto a gruppo di gemme, che splendide e variopinte sfavillassero al sole. Ogni cosa fu condotto con ordine e la saggezza più provvida; nè si potrebbe abbastanza lodare il contegno del popolo, non pure ordinato e tranquillo, ma perfino decente e cortese: si sarebbe detto un ritrovo di fanciulle ben allevate. Ma il punto, veramente sublime di quella maravigliosa e fantastica scena fu allora che la