192 ebbero l’onore di menare le danze in.'nobilissime sale, aperte loro dalla più gentile ospitalità. Quanto, alle altre maschere che non vanno a coro, ma più volontieri s’ appaiano; quelle mascherette leggiadre, che si aspettano in tanta folla a’ caffè, e s’inseguono, chi le insegue, con tanto ardore di sotto le Procuratie ed al Ridotto, elle furono poche, e le più eleganti si dieder come la posta al Veglione, 1’ ultimo, s’intende, il vero, 1’ unico Veglione, poiché gli altri non furono nè Veglioni, nè veglie, ma qualche cosa tra il solitario ed il triste, molto simi-glievole al sonno. Non s’introducono così di balzo e senza motivo nuovi costumi; uno moltiplicato per quattro? 11 numero fu troppo superbo; bisognava tentarne uno più basso, men fnultiplo, perchè l’operazione riuscisse. Di quattro non ne rimase dunque se non uno solo, e questo fu lieto e vivace di molta gente e di maschere ; maschere graziose e gentili, che tutte ti conoscevano e salutavano, che ti facevano feste e fin soavi rimproveri. Molt’ eran tracciate; altre tracciavano. Persone che non ne andavan sull6 orme, nè l’avevano mai vista nel proprio sembiante, si trovaron tra’ piedi di subito la lor0