28 za, o fra le imprecazioni dei facchini della erberia. VII. I BAGNI DEL SIG. Dii ANTONI IN §. SaMUEL (*). Venezia s’ è fatta un po’ asiatica, ha pigliato assai dell’ orientale : s’ ella non ha ancora i chioschi, i bazzarri, e sospira forse a’ caravanserragli e agli arenimi, ella tolse già a’costumi dell’Oriente i loro divani : si sta seduti quasi per terr^, ed ora Brussa ed Alep-po potrebbero invidiarle i suoi bagni. Non so : un tempo si era meglio incontra al caldo agguerriti, ei si portava in pace, sulla terra, per quanto il consentiva lo scilocco, all’ asciutto ; non si conoscevano altri bagni, che i bagni fatti per ordinazione del medico, o senza ordinazione, anzi contro le ordinazioni, dai putti per gl’ interni canali ; appena qualche Leandro coraggioso s’ arrischiava al Lido ne’ flutti ; or tutti sentono un bisogno irresistibile di tuffarsi, tutto il mondo si tuffa, è in molle, (*) Gazzetta del 4 agosto 1842.