99 Il banchiere ***, il quale, ad onta della sua età, gode una certa riputazione di D. Giovanni, fu accostato nella platea dell’ Opera da uno splendido dominò, che gli diede assai da beccarsi il cervello. Il banchiere, fedele al codice della seduzione, gli offrì da cena, ma la mascheretta ricusò. Propose una gita in carrozza tirata da due superbi ed ardenti corsieri inglesi, ma non fu più fortunato. Spinto nell’ultima sua trincea, esibì gioielli ; ma il dominò gittando abbasso il cappuccio, mostrò un’ opale magnifica , che maritava i suoi abbaglianti splendori a quelli d’ una collana di diamanti dell’ acqua più bella. —Io sono maritata, continuò la maschera, nè senza mettere a ripentaglio il mio buon nome, posso mostrarmi in pubblico con voi. Sono ricca, ed ho gioielli a dovizia, più che forse non me ne potreste dar voi : nulla non mi potrebbe tentare. La dichiarazione non parve sì rara, che il Casanova della finanza si tenesse per vinto, ed e’ richiese con tanto ardore un abboccamento segreto alla bella incognita, che questa gli disse alfine in orecchio :