6 denari, si espandono i cuori e le borse ; le borse che non si trovano mai larghe abbastanza ! Signore, glielo auguro felicissimo — Grazie, eccovi una lira — Come? Una lira? L! anno passato la mi diede un fiorino, è cosa di metodo. E voi avete a pagare il fiorino. Gli affetti del-l’animo son messi a prezzo fisso ; quell’ augurio è moneta corrente, si spende, ha il suo valore rappresentativo, e non vi conviene falsarne l’intrinseco. Io spero di vivere ancora tanto che se ne veggan notati, come il corso dei pubblici capitali, i prezzi alla Borsa. In altri casi 1’ augurio ha il valor nominale d’ una strenna, che si compera a gran mercato a Londra, a Parigi, d’ un cappellin, d’ un Burnus, o che altro vi piaccia ; nei quali casi almeno la spesa non è al tutto perduta, e 1’ augurio per ordinario si muta in auspicio. Quest’ anno gli augurii assumono anche un certo carattere particolare, ed hanno maggiore importanza da ciò che quest’ anno non è un anno comune, simile a tutti gli altri, ma ha qualche cosa di più grande e solenne. E prima di tutto ei presenterà al riso od al pianto, alla gioia o al dolore, ventiquattro ore di più, poi non varcherà solamente d’ una in altra unità,