76 acque, cosi tutta incipriata ? Dove cerchereste la poesia delle sue rive, sotto il vulgare aspetto delle ricotte ? Ov’ è il sublime de’ suoi monumenti, nascosti, quasi un’ offella, sotto questa sembianza di zucchero ? Dio ! quali immagini strane e grottesche ! Ogni cosa mutò faccia o colore. In Piazza la ringhiera, i cavalli, ogni ornato della Basilica è come involto nella bambagia ; il Palazzo Ducale, quella mole così superba e severa, è ornata, a vederla, in piumino; ogni statua ha in Piazzetta la fodera, e i Giganti in capo alla loro scala mostrano in testa la berretta da notte! Or cantate la bruna gondoletta. La bruna gondoletta è bianca, e il nocchier che la guida, come il gran Convitato, ò del coloro del gesso. E questo è quanto alla vista. Ora provatevi a camminar la città : chi si regge in piede è maestro di ballo. E’ si dovrebbe andare co’ contrappesi ; e non si va, si scivola, si giuoca a pattini : un prende la direzione a destra, che gli è forza seguire il piede a sinistra, e si trova improvvisamente nelle braccia d’un altro, quando pure non gl’intervenga di peggio. A questi giorni la fretta è bandita ; per le strade non ha distinzione d’età, ed ogni