94 te persone che perdono il loro tempo nei calcoli statistici, che non provano nulla, non servono a nulla, e nulla non cambiano? Egli è ben mestiero che i dotti de’ nostri giorni non abbiano una faccenda al mondo, per consumare i loro giorni a far rubriche e somme! Tempo già fu disputavano sulle zampe del Mastodonte, e più d’ una chiocciola marina petri-ficata fu il soggetto di dissertazioni veramente petrificanti ; ma ciò aveva almeno una qualche lontana relazione alla storia qualunque del inondo. Ma far Cifre a proposito di cifre; accumular numeri su numeri pel solo strano piacere di scomporli; sciorinar formidabili somme per ¡schierarle iu colonne, e fare di tutte queste belle operazioni una scienza, la quale in sostanza si riduce alle quattro prime operazioni del-l’aritmetica, è un burlarsi un po’ troppo manifestamente del mondo. La cosa che più spaventa è che questa scienza dell’ abaco fa ogni giorno maggiori progressi ; è una pazzia, che s’appicca d’ una in altra alle persone più illuminate. La statistica avrà in breve il suo decreto di cittadinanza nel regno delle scienze, ed essa 1’ ha forse