87 lano le contrade, e nelle lor case si chiudono tutti i figliuoli degli uomini ; quando chi vive solitario, senza il conforto d’ un’ amorosa compagna, più sente la tristezza e la noia della vita e della sua solitudine ; io, beato nella sua compagnia, dimentico le inclemenze e i rigori della cruda stagione ; e a lei presso seduto, co’ miei fra’ suoi piedi, o seco leggendo o almanaccando, passo le più liete ore del viver mio, facendo guerra all’ inverno. Fortunato colui, che ne’ tempi contrarii può ancor riposarsi sopra un seno si caldo e fedele ! Ma ahimè ! la felicità non è sulla terra nè durevole, nè perfetta. L’ amor nostro sovente si raffredda, s’intorbida, fra lei e me si mette non so qual nebbia nemica, eh’ annuvola la mia contentezza, e spesso nella mia stanza si piange ; si piange non di dolor, ma di fumo, perchè la mia bella è appunto figlia d’un Narciso, d’ un Narciso che non è un fiore, ma un benefattore del genere umano, che come il •sole scalda tutta Venezia e fa stufe. La mia bella, 1’ amor mio è la mia stufa.