‘238 applauso. Il Pedrazzi non ha d’uopo se non di scaldarsi, d’animarsi un po’più a raggiunger 1’ effetto del canto. E però ei pigli cuore, lasci quel'terrore veramente panico e senza soggetto, che l’offende, e nuoce a lui del pari che a noi. Ah! se tu dormi svegliati] allora soltanto ei potrà sperare di piace» qui, come piacque per tanto tempo a Milano, dove certo gli orecchi non sano 'meno squisiti e dilicati de’ nostri, avvezzi come son sempre all’ottimo. Comparve quindi la Schütz sotto le spoglie di Romeo, amoroso personaggio, crta‘o qui dalla Orisi, e nel quale ella lasciò così profonde memorie; la Schütz comparve ravvolta in un certo suo pesante vestone, che non le dava nessuna grazia; non importa : ella cantò semplicemente, e con affetto l’andante della sua bella cavatina, e qui pure il pubblico mostrò di aggradire. Ma ahimè ! ecco in mal punto la cabaletta, si torna da capo con quegl’ infelici sciorinamenti, garbugli, confusione in somma di note para-site, che svisano il pensier dell’ autore, tanto oh’ci più non si comprende, quand’è già impresso nella memoria, anzi nel cuore di tutti, e il diletto che già già sorgeva si rintuzza e n’esce invece il disgusto. Ben alcun: amici, con cru-