•223 seró 1’ arnese spagnuolo a’ bravi di don Abbondio. Le vesti sono d’invenzione del sig. Ghelli, e di proprietà del sig. Camurri di Bologna. I pittori si lodarono per la invenzione di alcune tele, e si biasimarono pel poco effetto delle prospettive. Tutte le scene sembrano vecchie e sbiadate, da ciò forse eh’ eglino hanno mal calcolato l’effetto della luce della ¿ala; molte anche, senz’essere per nulla divine, sono forse di troppo celesti: L’ orchestra diretta dal bravissimo Marca, e i cori dal Carcano, vanno come un solo ¡strumento ed un solo uomo, e si fecero molti applausi in particolare al Fornari, che sonò sul clarin basso un lell’ a solo nell’ atto secondo. Gaan teatro la Fenice. — Il ilari* Falier, del maestro Donizetti. — Il nuoco passo a due (*). ' 11 Doge Marin Falier per autorità non di giustizia, ma del sig. Podestà Giorgio, e pel (*) Gazzetta del 14 gennaio l‘40.