372 l’opera buffa, or ci rallegriamo in Venezia di tre belle opere serie; opere serie secondo tutte le regole, con cori, bande e vestiario analogo: la Lucia in S. Samuel, la Beatrice di Tenda in S. Benedetto, l’Anna Balena, dico l’Anna Bo-lena, meno la Pasta, all’Apollo. C’è da guazzare. Dalle cose dette di sopra così su’ generali, non s’inferisca però eh’abbiamo cagione solo di biasimare : tutt’ al contrario, due per lo meno di questo trino spettacolo sono in alcune parti, se non nel complesso, lodevolissimf. Da lunga stagione non abbiamo udito una Lucia più gentile di quella eh’ or canta in san Samuel. Ella è la Schrìckel, il nome non faccia spavento, la quale, preparata da lunghi pazienti e dotti studii sotto la scuola del celebre cav. Micheroux, è ora acquistata alla scena italiana, di cui tra poco si novererà fra’più splendidi luminari. Ad una voce chiara e soave, per verità non fortissima, ma acconcia, a mio credere, ad ogni più vasto teatro, perchè non si tratta d’assordare e stordire, masi di muovere e dilettare, ella unisce tutta la perizia, anzi la sapienza dell’ arte; I suoi modi sono non pure corretti, eleganti, ma graziosi, leggiadri, gentili; perfetta, sicura l’intonazione. La nota