315 maestro. Ei sonò due fantasie di quello, e le sonò con estro e con garbo, quantunque si dovesse ammirare più la difficoltà e l’industria, che la dolcezza e soavità di que’suoni. La gente più ammirò che non u’ ebbe diletto. Ma il giovane sonatore mostrò tant’ arte, così compiuta padronanza del suo strumento, lo assoggettò, a tante pruove, lo piegò in tante e sì varie maniere al forte potere delle sue dita, che n’ ebbe altissime lodi da tutti i professori presenti, che Uon erano pochi, nò poco valenti, ed anzi i più distinti dell’ arte. Nè la gentil Società rimase meno di loro contenta, e premiò con largo premio d’applausi il gentil sonatore. XXII. Gran Teatro della Fenice.— 11 Templario, opera del maestro Nicolai, col ballo II Masnadiero degli Abruzzi (*). Dopo tutto si dica che un articolo teatrale è una cosa da nulla, una bazzecola. Io dico, io, che egli è qualche cosa, e la pruova è eh’ io sono (*) Gazzetta del 28 dicembre 1810.