Serbia ci utile, noi potremo esser diolti ma­gari ad aiutarla anche in questo, sempre ch'essa conceda la necessaria autonomia ai r.roati catto­lici che saranno suoi sudditi. E intendiamoci una buona volta: senza il con se n,o anzi aiuto italiano la Serbia avrebbe assai poco da ,pera re da que,la sua meravigliosa guerra. t verissimo; la sua miracolOia resistenu e le vittorie rullle contro l'Austria le hanno onnai &5­aicurato moralmente la Bosnia e uno sbocco al mare. Ora, prima di tutto, per questo IteslO Ibocco all'Adriatico occorre praticamente il « va bene» dell'Italia, che lo darà lenza dubbio, ma che lo dar liberamente perche nella linea nec.,­aaria della aua politica, non perch cOitretta da forze estranee. E quelto fatto, che all'Inghilterra non importa probabilmente nulla, e relativamente non molto alla Francia e alla RUIlia, è per l'Italia abbaltanza 3erio. L'Aultria minacciava l'Italia; però l'Italia era sicura che Pola e Cattaro non avrebbero potuto mai essere basi navali antita­liane, che so io della Francia, per esempio. Ma Cattaro col Lovcen in mano della Serbia po­trebbe benissimo essere questa minaccia. Tanto più che domani la Russia sarà nel Mediterraneo. Se l'Italia dunque e disposta ad acconsentire che Cattaro aia serba (o montenegrina; ch'è lo stesso), ciò e anche perche l'Italia è sicura di poter con­tare lui buoni rapporti con la Serbia. Perciò gi per Cattaro non e che Belgrado possa informare la sua politica verso di noi a sua volontà, certo che noi glielo concederemo; ma noi abbiamo diritto CIi considerarlo come il segno della ntra alleana. ·256 .