150 Venere vende tal acco. Dove la bellezza si caccia! Ned io avrò la strana pretension di descriverla. Immaginatevi una tinta brunetta con un misto del color delle rose ; un paio d’occhi neri e lucenti, un altero cipiglio, una mano morbida, affilata, tornita, quale appena saprebbe modellarla il Zandomeneghi, che pur le modella si belle ; tanto che, coni’ io me le trovai faccia a faccia al suo banco, ne perdetti le parole, e nascosi, quasi vergognandomene, la tabacchiera. La tabacchiera, come la parrucca e gli occhiali, dà indizio d’ abitudini gravi, d’una certa assennatezza e maturità d’ anni, se non di consiglio, che ben possono meritare il rispetto, ma non 1’ amor delle belle ; ond’ io che volev’ ardere sull’altare di quella bellezza gl’ incensi, lasciai il tabacco, e m’appigliai a un cigarro : il cigarro, il cui fumo odoroso meglio s’ accompagna all* idea della gioventù e della forza, e 1’ uomo ne piglia non so qual aria ili dominio e fierezza : ei ne succia il fuoco, e manda fumo come un camino. li però al secolo delle barbe si conveniva il cigarro, ed egli ora è fatto civile, galante, di buona compagnia ; s’ arde in casa, in istrada, ne’ caffè, nel-,le gondole, in ogni sito; a certe ore indebite c